venerdì 11 marzo 2016

Francesco visto in sogno da Innocenzo III


In che modo il papa aveva visto la basilica lateranense prossima a crollare, basilica che un poveretto, cioè il beato Francesco sosteneva con il proprio dorso (cf FF 1063)

Con questo VI affresco inizia la seconda tappa del cammino di Francesco! Ascoltiamo le Fonti: "Vedendo il beato Francesco che il Signore accresceva i suoi fratelli in numero e meriti, erano ormai in dodici, disse: Fratelli andiamo dunque dalla nostra madre, la santa Chiesa romana, e comunichiamo al sommo pontefice ciò che il Signore ha cominciato a fare per mezzo di noi al fine di proseguire secondo il suo volere e le sue disposizioni quello che abbiamo iniziato" (cf FF 1455). 

Sappiamo che in questo primo incontro, vi sarà da parte di Innocenzo III, un'approvazione orale, ma fondamentale per l'ordine. Siamo intorno al 1209, mentre la spogliazione era avvenuta intorno al 1206. Cosa ha fatto Francesco nei tre anni?

Le sette biografie, con poche diversità strutturali e narrative, considerano il dramma avvenuto tra Francesco e il padre e il conseguente gesto fatto davanti al vescovo come l'apice di una dinamica trasformativa che ormai sarà irreversibile: “Il vescovo aveva capito chiaramente che egli agiva per ispirazione divina… e da quel giorno diventò il suo aiuto, lo esortava e incitava, lo dirigeva e lo teneva stretto a sé con grande carità” (cf FF 20)

Mi sembra importante sottolineare alcune cose:

- Francesco sceglie di diventare figlio della Chiesa, di vivere il suo battesimo; di quella Chiesa egli sa di essere una "pietra viva"! E anche quando vescovi e Papa gli chiederanno di "rivedere" i suoi sogni, sceglierà di rimanere in obbedienza! L'affresco ci fa comprendere questo mettendo in risalto come i piedi di Francesco siano dentro.
- Francesco sa che all'interno di questa Chiesa lui ha una missione personale! Vorrei dirlo con le parole di Carlo Acutis, un giovane morto a 15 anni, oggi "servo di Dio" perché ha vissuto in pienezza la sua chiamata! Carlo diceva: Siamo nati tutti come degli originali, ma tanti di noi muoiono come fotocopie!

SIGNORE COSA VUOI CHE IO FACCIA?

Non esiste, per una scelta vocazionale autentica e matura, altro metodo educativo al di fuori del cammino di fede, proposto e vissuto nella sua globalità: 

A) la liturgia, dove attraverso l'ascolto e il dialogo personale con Dio possa risuonare la sua voce che chiama; 
B) la diakonìa, che attraverso il servizio agli altri, sottolinea la necessità di un dono di sé "concreto"; 
C) la koinonìa, che attraverso la condivisione della fede, all'interno della comunità, dà valore allo stare insieme; 
D) la martirìa, con il coraggio e la fatica della testimonianza della fede oltre i confini della comunità credente; 

Quando in una comunità cristiana, e nella nostra vita personale, questi quattro percorsi sono aperti in maniera globale e armonica, senza estremismi e unilateralismi allora questa comunità diventa una vera e propria scuola di fede, dove ciascuno può trovare il suo posto. Alcune provocazioni:

- Carissimo fratello, sorella, chiediti se il tuo cammino di fede è all'interno di una realtà ecclesiale o è un cammino individuale.

- Verifica se i quattro momenti, che sono un po' i pilastri, vengono vissuti in modo armonioso o ci sono assolutizzazioni, o omissioni: volontariato si, ma preghiera no; sono sempre in cappella ma sono indifferente ai bisogni degli altri...

- Chiediti se la tua fede coinvolge tutta la tua persona, mente – cuore – volontà; chiediti se è una fede soltanto "cerebrale", intellettuale o solo "volontaristica" o prevalentemente etica, o "sentimentale" o soprattutto istintiva.

Poche provocazioni e un suggerimento: ognuno di noi ha bisogno di un fratello o di una sorella adulti nella fede, come compagni di viaggio; per alcuni è direzione spirituale, per altri è accompagnamento spirituale. 

Ricordati che la Chiesa siamo noi, popolo adunato nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, e ciascuno di noi è chiamato ad essere “pietra viva” di questo edificio spirituale che è il corpo di Cristo! 

E se oggi la nostra società sembra non aiutare la nostra ricerca, il Signore ci dona la certezza che in ogni persona, nessuno escluso, c'è un dono originale che attende di essere scoperto! Il Signore continua a chiamare tutti, in ogni Chiesa ed in ogni luogo, e in ogni tempo; ci è donata una promessa «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20); la fonte e la sorgente di questa promessa è l’Eucarestia, accolta celebrata vissuta, dono che ci fa dono. «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). 

Maria prima discepola di Cristo si faccia nostra compagna in questo santo viaggio verso la pienezza di vita! Preghiamo con le parole di don Tonino Bello

O Maria dal cuore giovane, insegnami il tuo sì! 
Vorrei correre nella via dell’amore, ma l’egoismo 
appesantisce il mio passo
Vorrei cantare la melodia della gioia,  ma conosco 
soltanto pochissime note.
Guidami, o Maria, sulla via di Dio segnata dalle orme 
dei tuoi passi; 
la via del coraggio e dell’umiltà, la via del dono senza riserve, 
la via della fedeltà che non appassisce, 
la via della purezza colma d’amore.
O Maria dal cuore giovane, aiutami a riconoscere 
l’ora della mia annunciazione 
per dire il mio sì insieme a te. 
Stammi vicino per ripetere oggi…
“Eccomi, Signore, avvenga di me secondo la Tua Parola.

sr. Patricia Paola Pennese


Se qualcuno vuole contattare personalmente sr. Patricia, può scriverle a questo indirizzo: patriciapaola@libero.it.


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