venerdì 6 novembre 2020

L'arte di emozionarsi

 


La situazione attuale della pandemia ci invita a essere responsabili per tutelare la salute nostra e dei nostri cari. Per evitare, dunque, il diffondersi del Covid19, noi sfma proponiamo una serie di incontri on-line sull'arte di emozionarsi, rivolti a tutti i giovani (ragazzi e ragazze) tra i 18 e i 35 anni che hanno il desiderio di mettersi in gioco.

Gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom e di volta in volta vi comunicheremo il link per il collegamento. Se la situazione della pandemia migliorerà, avremmo, poi, il desiderio di concludere questo percorso con un incontro in presenza in Assisi.

Vi aspettiamo su Zoom.




martedì 14 luglio 2020

Quaresima di un'infermiera in trincea Covid-19 (17 marzo-26 aprile 2020)



Quaranta giorni in quell'inferno dove regnava sofferenza,  paura,  angoscia, dove si correva sempre per affrontare le emergenze, bisognava contenere il continuo aggravarsi delle condizioni di quei poveri martiri del Coronavirus. 

Persone che hanno lasciato le loro abitazioni senza portare nulla con sé, in preda alla fame d’aria venivano  trasportati dai familiari o dalle ambulanze nei pronto soccorso  dove ricevevano le prime cure e rimanevano in attesa dell’esito dei tamponi effettuati che avrebbero decretato  l’infezione o meno da Covid-19.
Poi rimanevano lì in attesa di un posto letto in reparto, in rianimazione o, per i più sfortunati,  in obitorio.

mercoledì 8 luglio 2020

RI-PRENDIAMO CON-TATTO



Noi sfma desideriamo ri-prendere l’accoglienza di voi giovani nella nostra Casa Emmaus, naturalmente nel rispetto di tutte le norme vigenti a causa del Covid 19. 

Partiamo con una semplice proposta: RI-PRENDIAMO CON-TATTO, rivolta alle ragazze tra i 18 e i 35 anni.

mercoledì 27 maggio 2020

G come Gratitudine


Come possiamo vivere una vita davvero riconoscente? Quando riguardiamo a tutto quello che ci è accaduto, facilmente dividiamo la nostra vita tra cose buone e cose cattive da dimenticare. Ma con un passato così diviso non possiamo andare liberamente verso l'avvenire. Con tante cose da dimenticare, possiamo soltanto andare zoppicando verso il futuro. La vera gratitudine spirituale abbraccia tutto il nostro passato, gli eventi buoni come quelli cattivi, i momenti gioiosi come quelli tristi… Questo non significa che tutto quello che è accaduto in passato sia buono, ma significa che anche il male non è avvenuto al di fuori dell'amorevole presenza di Dio… È molto difficile riuscire a portare tutto il nostro passato sotto la luce della gratitudine… Quando tutto il nostro passato viene ricordato con gratitudine, siamo liberi di essere mandati nel mondo a proclamare la buona notizia agli altri (Stralci: Henri J. M. Nouwen, Vivere nello Spirito, Ed. Queriniana)

mercoledì 13 maggio 2020

In nome della Madre


Ecco il testo del video "In nome della Madre", per dare la possibilità di leggerlo con calma e, quindi, riflettere... In grassetto sono riportati gli stralci dal testo di Erri De Luca, "In nome della Madre" e in corsivo un piccolo commento.


"Una piccola anfora di argilla ancora fresca si è posata nell’incavo del ventre"

Così Maria ti è accaduto in quello splendido giorno di luce, di annunciazione del Figlio di Dio… così nel tuo grembo si è fatto spazio Dio, un seme di Parola… il seme dell’Amore.
E così sia per noi tutti, anche per te, fratello, sorella, tu possa dilatare il tuo cuore e la tua anima alla Parola dell’Amore che ogni giorno vuole compiersi in te.

sabato 2 maggio 2020

Le parole della vocazione


Oggi, domenica 3 maggio, celebriamo la 57° giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, e il messaggio di Papa Francesco per questa occasione porta un titolo interessante, “LE PAROLE DELLA VOCAZIONE”! 

Le parole che papa Francesco suggerisce sono quattro: GRATITUDINE-CORAGGIO- DOLORE o FATICA- LODE, e dopo averle rivolte ai sacerdoti in una precedente lettera, ora le rivolge a tutto il popolo di Dio.

lunedì 27 aprile 2020

F come fiducia

Io lo so che non sono solo. Anche quando sono solo. Io lo so che non sono solo. Io lo so che non sono solo. Anche quando sono solo. Sotto un cielo di stelle e di satelliti. Tra i colpevoli le vittime e i superstiti. Un cane abbaia alla luna. Un uomo guarda la sua mano. Sembra quella di suo padre. Quando da bambino lo prendeva come niente e lo sollevava su. Era bello il panorama visto dall'alto. Si gettava sulle cose prima del pensiero. La sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero. Ora la città è un film straniero senza sottotitoli. Le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli. Il ghiaccio sulle cose. La tele dice che le strade son pericolose. Ma l'unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente. Il profumo dei fiori l'odore della città. Il suono dei motorini il sapore della pizza. Le lacrime di una mamma le idee di uno studente. Gli incroci possibili in una piazza. Di stare con le antenne alzate verso il cielo. (L. Cherubini / M. Franti / R. Onori - Jovannotti)

Forse, in questo tempo anche noi siamo attanagliati dalla paura del Covid -19, l’isolamento forzato, la paura che anche per noi e i nostri cari possa essere letale e ci porti alla morte, e ad una morte in completa solitudine. Ma tu lo sai che non sei solo? 

venerdì 3 aprile 2020

UN TEMPO STRA-ORDINARIO


Acclamate a Dio da tutta la terra,
cantate alla gloria del suo nome,
date  a Lui splendida lode.
Dite a Dio: “Stupende sono le tue opere”.
Sia  benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera.
(dal Salmo 66)

Sono le 14:30 di un giorno qualunque e nel giardino del nostro convento tutto sembra normale: il cinguettio degli uccelli, i rami di ulivo mossi da un lieve vento, il sole che riscalda, tante margheritine e qualche violetta tra l’erba, il silenzio del riposo. Tutto fa pensare ad un ordinario pomeriggio di marzo, in cui la primavera inizia a fare capolino. In realtà, questi giorni di ordinario hanno ben poco: siamo in Quaresima, un tempo straordinario, liturgicamente definito “forte”. 

lunedì 30 marzo 2020

E come Eucaristia

L’eucarestia, la mia autostrada per il cielo… Noi siamo più fortunati di quelli che vissero 2000 anni fa insieme a Gesù, perché loro per trovarlo e stargli accanto dovevano spostarsi continuamente, mentre noi abbiamo Gesù presente realmente sempre con noi: basta scendere sotto casa nella chiesa più vicina. Gerusalemme l’abbiamo sotto casa (Carlo Acutis in Originali non fotocopie Carlo Acutis e Francesco d’Assisi)
Carlo si domandava spesso perché si vedono file chilometriche di gente sostare ore per andare a vedere un concerto Rock, o un film, ma non si vedono le stesse file di fronte a Gesù Eucaristia. Diceva che le persone non si rendono conto di quello che perdono altrimenti le chiese sarebbero talmente piene che non vi si riuscirebbe ad entrare…E Carlo si mise alla ricerca di tutti i miracoli eucaristici nel mondo! (da http://www.miracolieucaristici.org/it/Liste/mostra.html)

venerdì 28 febbraio 2020

D come Discernimento

Quando, guardando la mappa di una città, desideriamo giungere a una meta, occorre capire innanzitutto “dove siamo” per individuare il percorso più appropriato. 
Così anche nella vita spirituale, sarebbe utile prendere consapevolezza innanzitutto della situazione nella quale ci troviamo…
Il discernimento presuppone quindi la scoperta, da parte nostra, di essere figli amati da Dio, non per nostro merito, ma gratuitamente…

mercoledì 15 gennaio 2020

C come Chiesa

Se è vero che la chiesa è “popolo adunato nell’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, come dice il Concilio; se è vero che invochiamo lo Spirito perché tutti “diventiamo un solo corpo e un solo Spirito”, come si esprime la liturgia della messa; se, dunque, la Trinità è la sorgente, l’immagine esemplare e la meta ultima della chiesa; bisogna concludere che, come nella Santissima Trinità, anche nella chiesa la comunione delle persone entra nel suo costitutivo essenziale…
È il mondo che noi dobbiamo amare, che non dobbiamo scomunicare, che dobbiamo inseguire, al quale dobbiamo voler bene; ed amare il mondo vuol dire farsi carico dei problemi di tutta l’umanità. Noi come chiesa siamo il popolo che passa in mezzo al mondo per annunciare che il Signore è risorto e cammina con noi. Non dobbiamo chiudere gli occhi finchè il mondo non dorme sonni tranquilli. Non dobbiamo avere paura di piegarci per lavare i piedi del mondo (Stralci da “Chiesa Stola e grembiule”, Don Tonino Bello)