"In punta di diamante" è il titolo del camposcuola che anche quest'anno si è tenuto a Posina per i ragazzi di 2-3 media e prima superiore, organizzato dalla parrocchia di Camin e che ci ha viste partecipi per la seconda volta. In punta di diamante: alla scoperta della preziosità che ci abita, che abita il cuore di ciascuno e ancor più il cuore dei ragazzi che abbiamo avuto la possibilità grande di accompagnare! Un piccolo gruppo; erano meno di 30 e in tutto otto animatori (comprese noi due)!
Il campo è iniziato con un po' di preoccupazioni: «I ragazzi sono troppo pochi!», «E… siamo troppi animatori!», «Ma perché tanti si sono ritirati all'ultimo "minuto"?». Eppure non tutti i mali vengono per nuocere, perché il Signore compie meraviglie anche nelle situazioni da noi non ritenute "ottimali". In punta di diamante… e quanti diamanti abbiamo scoperto!
I ragazzi quest'anno si sono accolti reciprocamente nella semplicità; si sono mostrati nella verità di ciò che sono, senza maschere o timori, nonostante le differenze di età. Era bello vederli mentre scherzavano, giocavano, condividevano, chiacchieravano e vivevano le varie attività tutti insieme! Si facevano vicini a noi con le loro domande, i loro interrogativi, ma anche con il loro: "Facciamo una partita a bigliardino?". Sin da subito si è respirato un clima sereno e ogni giorno ci ha accompagnato, nella preghiera iniziale del mattino, la storia di Ester, una donna che non ha avuto timore di vivere la propria identità, che ha saputo mettersi in ascolto dei suoi fratelli ebrei che rischiavano la vita, e che, accompagnata dal Signore, si è messa in gioco con coraggio, fino a riuscire a salvare il suo popolo!
Questo è il messaggio che abbiamo approfondito in questa settimana. Alla preghiera, poi, seguiva la scenetta di una storia che riprendeva il tema della ricerca dei diamanti. Così ci siamo messe in gioco anche noi insieme agli animatori con travestimenti di carta e tante occasioni per sorridere! Quanti bei momenti: la caccia al tesoro, i ragazzi che correvano per il campo di sera seguendo le indicazioni di tanti foglietti attaccati ovunque; la veglia sotto le stelle, i ragazzi intorno al fuoco a far festa con i mashmellow e wurstel abbrustoliti sul fuoco, la camminata in paese dove c’era anche un bellissimo lago, per non parlare poi della grande camminata delle 52 gallerie del Pasubio durante la quale ogni ragazzo doveva essere l'angelo custode di un altro.
E ancora, la liturgia penitenziale "itinerante" per le varie stanze della casa, la scenetta del Mistery in cui tutti gli animatori si sono dilettati a recitare creando gran divertimento attraverso la storia di un giallo dove gli "animati" avrebbero dovuto scoprire il colpevole… e dove una di noi (sr. Gloria) impersonava la domestica della casa Bianca: Miss-polvero!!!
Che significato hanno avuto per noi questi giorni? È bello potersi porre questa domanda, perché davvero ogni esperienza è capace di lasciare un segno, di insegnare qualcosa di prezioso, di tracciare un momento del cammino. Stupore! Sì, abbiamo provato nel cuore lo stupore nel vedere la preziosità di ragazzi che stanno crescendo, che stanno cercando di vivere la bellezza della vita e delle amicizie, lo stupore nel cogliere in loro le meraviglie di Dio, il Suo volto nei loro volti!
Fraternità! Già… abbiamo vissuto un'esperienza forte di fraternità, innanzi tutto tra noi due "sorelle"! Ma cos'è fraternità se non vivere insieme e con passione il desiderio di incontrare Dio e di farlo conoscere a quanti ci sono stati affidati: animatori, ragazzi, cuoche?! Crediamo fermamente che questo sia uno dei segni più belli che ha arricchito noi e chi ci circondava… per vivere poi una fraternità allargata: siamo state sorelle tra e con loro, in semplicità e letizia, nella condivisione delle fatiche (quanto ore di sonno arretrate!), preoccupazioni, gioie, sorrisi, cammini?! Abbiamo sperimentato davvero che il nostro essere mandate "a due a due", stile prediletto da Gesù per i suoi discepoli, è stato per noi il luogo in cui abbiamo potuto fare esperienza della cura, della tenerezza, della fortezza, dell’amore di Dio!
E al termine della settimana, senza più nessuna preoccupazione, un grande respiro ed ecco, il nostro cuore spalancato, proprio come davanti al bellissimo paesaggio di montagna che si apriva dinanzi a noi; sì, aperto per ringraziare; per restituire a Dio i doni che ci ha fatto, per affidare a Lui il cammino di ciascuno dei ragazzi, i loro passi incerti, a volte incostanti, le loro cadute ma anche quell’infinità di sogni e desideri che portano dentro…nella speranza feconda che possano vivere la loro vita fino in fondo, senza sconti e con grande passione. Ringraziamo il Signore anche per il suo essersi preso cura di noi attraverso don Ezio, che con grande accoglienza e attenzione ci ha permesso di vivere questa bella esperienza di comunità e servizio.
Sr. Maria Rita e sr. Gloria
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