Terminata la mia prima settimana di spiritualità con gli adolescenti ad Assisi. Giorni sicuramente #full per i ritmi e l’impegno richiesti, ma, ritornando a Loreto, il mio borsone sarà più carico non di fatica o stanchezza, ma di incontri, sguardi, sorrisi, parole ricevute, storie incrociate con la mia.
Questi giorni si sono aperti con una domanda: «Cosa devo fare per essere felice?». Sarebbe stato triste se avessi pensato che solo i ragazzi fossero i destinatari di quella domanda perché lasciarmi interrogare e toccare da quella domanda mi ha permesso di sentirmi vicina a loro, loro prossima. A fare da filo conduttore c’è stata la parabola del buon samaritano e, in una riflessione, ci è stato rimandato che il centro non è chiedersi “chi è il mio prossimo?”, ma sentirsi prossimo di chi ci sta accanto.
Se di questi giorni dovessi portare con me solo un momento, non avrei dubbi a scegliere la sera di giovedì, dedicata alla liturgia penitenziale. Una basilica inferiore piena di ragazzi aperti alla misericordia di Dio, al di là del numero di chi si è confessato (la matematica di Dio non segue le nostre regole). Credo davvero che i ragazzi abbiano fatto esperienza dell’amore di Dio.
Nella messa di sabato mattina, con la quale si è conclusa la settimana, tre parole sono state consegnate a ciascuno: paura, tenerezza, labbra, e queste sono state accompagnate da due domande: quando mi sento baciato da Dio? Cosa devo fare per baciare come Dio?
Ti ringrazio, Dio Padre, per questi giorni!
Grazie per il dono della vita, del creato, per “frate corpo”!
Grazie per ogni persona che mi hai posto accanto e che ha contribuito alla bellezza di questa #fullweek!
Ilaria (postulante sfma)
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