E.- "La nostra vita di fede è un po' così, come la metafora di questi percorsi che stiamo facendo. Salite, discese. Si cammina, ci si stanca".
A.- "E la pianura non c’è mai?".
E.- "Beh si, a volte c’è anche questa. Per ricaricarci e continuare".
Così, camminando, si parlava fra di noi.
Durante i giorni ad Assisi, nella comunità di casa Emmaus, ho vissuto momenti come questi in cui, camminando per i vicoli di questa oasi di pace e percorrendo strade, talvolta ripide, ci si ritrovava fraternamente a parlare, incoraggiarci o a stare vicine anche in silenzio, meditando, a contatto con la natura, dono di Dio, sui mondi paralleli di ciascuna di noi, sorella ritrovata o conosciuta per la prima volta con la quale è facile trovare quel Seme in comune che ci spinge ad inseguire la meta, fisica o spirituale.
Sono stati giorni vissuti intensamente, in cui il tempo lo scandiva un Buon Pastore che ci ha accompagnate in ogni momento, incoraggiandoci, dandoci la mano, unendoci, abbracciandoci da Padre Buono. Non sono mancati momenti di silenzio, meditazione, contemplazione, ascolto, preghiera, canti, fraternità.
La mia esperienza non è la prima e, so già essere, neppure l'ultima, ma se pur non è stata una novità per me, credo sia stata un'occasione in cui poter confermare il mio cammino spirituale iniziato con un incontro, una carezza, una scoperta: Dio mi ama… così come sono! Ma oltre che avere la conferma di stare sulla strada giusta, ho potuto attingere nuovi stimoli per proseguire a camminare.
Lontana dalla vita quotidiana, in silenzio dalle voci del mondo tanto "conformato e non trasformato", quell'Amore che ti sussurra in qualche cappella incontaminata: "lasciati amare" mi dà la carica per perseverare. Così, fra tanti stimoli nuovi ricevuti, sono pronta per ripartire alla ricerca di quella Felicità che ho già pregustato e che non smetterei mai di voler far assaggiare al mondo, come la più bella e duratura nel tempo e nello spazio.
Così come me, anche le splendide persone che mi sono state accanto, ragazze coetanee provenienti da varie parti d'Italia e sorelle consacrate, unite dallo Spirito Santo che non si è stancato di amarci dalle lodi ai vespri, dalle colazioni alle cene, senza mai nulla farci mancare... Persino un canto, scoperto casualmente dal carisma di una di noi, che con semplici parole racchiude i desideri dei nostri cuori per ognuno degli altri che appartiene alle nostre vite: "Vorrei saperti amare come Dio che ti prende per mano ma ti lascia anche andare, senza farti mai domande, felice perché esisti e così io posso darti il meglio di me".
Ester
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