Era mezzogiorno, l'ora più calda del giorno, l'ora in cui si sente drammaticamente la sete e l'aridità, l'ora in cui nessuna "donna normale" esce per andare ad attingere acqua al pozzo, soprattutto in Samaria, dove il sole cuoce… eppure quella donna vi andò... e lì al pozzo fece un incontro che le cambiò la vita: uno sconosciuto, un giudeo che gli chiedeva da bere e le prometteva l'Acqua viva, un'acqua che sarebbe diventata una sorgente in lei e che avrebbe zampillato per la vita eterna. Lui era pronto a dargliela. Lui gli stava offrendo "il dono di Dio", tanto che questa donna lasciò l'anfora in fretta e corse ad annunciare a tutti l'accaduto.
In un certo modo anch'io ho vissuto quell'aridità, ho sentito quella sete, sono stata in quel deserto… A volte è fatica decifrarlo ma tutti, ognuno di noi, ci portiamo dalla nascita un grido, un vuoto, una sete insaziabile di amore, che trova risposta solo nell'Infinito. Nella mia vita ho percorso molte strade, molte vie, ho vagato per colline, mari e monti, a volte perdendomi, avvertendo dentro di me quella certa "nostalgia" di cui parla S. Agostino: "Il nostro cuore non ha pace fino a che non riposa in te… Io ti cercavo fuori, ma tu eri dentro di me".
Fu un incontro speciale che mi portò ad interrogarmi, a guardarmi dentro e a prendere contatto con quel grido, con quel vuoto che era dentro di me. Grazie a questa persona ho potuto fare un percorso di accompagnamento umano e spirituale... già il terreno era stato dissodato: devo ringraziare i miei genitori che dall'infanzia, insieme con mio fratello, mi hanno fatto "familiarizzare" con Dio. Devo ringraziare don Fernando, il mio parroco, che è stato sempre presente nella mia vita e che, con i sacramenti e con la sua vicinanza umana, mi ha sempre parlato e fatto vivere la tenerezza e la misericordia di Dio…
Ma in fondo ognuno di noi a volte preferisce allontanarsi come il figlio prodigo. La bellezza è che Dio tiene sempre il suo sguardo fisso su di noi, conta i nostri passi ovunque andiamo, lotta e soffre con noi ed attende sulla soglia di casa fino a che non torniamo.
Questa è stata la mia esperienza: un ritorno a casa, un ritorno al Padre.
Le vicende della vita sono tanto fantasiose! Un gruppetto di amici della parrocchia mi propose di unirmi a loro e da lì, dopo vari tentativi e percorsi, nacque un'esperienza meravigliosa: l'idea di fare un'adorazione eucaristica mensile nella chiesa parrocchiale. Quello fu il mio primo riavvicinamento; da lì ripresi a pregare, a frequentare la Parola di Dio. Era una Parola che mi toccava nel cuore, mi scavava, mi attraversava e sentivo che mi leggeva dentro e mi scrutava. Ripresi infatti il mio dialogo con Dio, che avevo riscoperto come dolce Ospite della mia anima e che mai mi aveva abbandonato.
In seguito entrai in contatto con un altro gruppo di giovani che seguivano la spiritualità francescana, con frati e suore. Lì avvertii subito che c'era "qualcosa" che rispondeva alla sete del mio cuore, ai miei desideri, "qualcosa" che era in sintonia con me… era per me!
Cominciai un percorso di discernimento insieme a questi ragazzi; vi erano periodi in cui vivevamo insieme, condividevamo la vita e la preghiera con i frati e le suore, condividevamo la Parola di Dio, facevamo servizio con i bambini e gli adolescenti che frequentavano il luogo. Eravamo una forza tutti insieme, una forza esplosiva di amore!
Ognuno di noi era seguito e accompagnato da un frate o una suora; questo ci fece crescere, a livello umano e spirituale. Certo, non sono mancati i momenti di solitudine, di lotta, di fatica ma sono inevitabili se uno prende la vita sul serio!
Io ero sempre più contenta e sentivo che il mio cuore si avvicinava sempre più a ciò che desideravo… crescevo nella relazione con Gesù, con me stessa e con gli altri; diventavo sempre più umana e libera.
Pian piano presi coraggio e cominciai ad avvicinarmi alla comunità delle suore che viveva in Assisi; ogni tanto, nel fine settimana dopo il lavoro, andavo giù per condividere la loro vita. Continuavo a pregare, a frequentare la Parola di Dio, ad essere seguita e accompagnata nel mio cammino umano e di fede… infine decisi di fare il salto, di cominciare a volare: entrai in convento il 12 ottobre 2013, accompagnata dai miei genitori che pregarono insieme a noi.
Dopo un periodo di formazione, in cui ho approfondito ancora di più la mia scelta, il mio rapporto con Dio, la vita fraterna con le suore e altre mie coetanee, il servizio con i poveri, la vita di missione in Messico, il 3 giugno di questo anno ho fatto la mia prima professione: davanti a Dio e alla Chiesa tutta ho fatto voto per un anno di vivere in castità, povertà ed obbedienza, in fraternità e minorità, nella famiglia delle Suore Francescane Missionarie di Assisi, per portare a compimento la mia consacrazione, dono di Dio che mi ha ispirata a cercare e volere unicamente Lui.
Ringrazio Dio per la pazienza che ha avuto con me e per la fantasia con cui sta disegnando la mia vita!
A te che stai leggendo questa semplice testimonianza dico: non smettere mai di cercare Dio, resta in ascolto della sete che porti nel cuore, perché Dio sta lì, anche se a volte è sotterrato… ma c’è!!!
sr. Gloria Amaduzzi
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