«Ma voi chi dite che io sia?» (Lc 9,20), la domanda che nel Vangelo di domenica scorsa (Lc 9,18-24), Gesù rivolge ai suoi discepoli e che, ancora oggi, è rivolta a ciascuno di noi. Domanda impegnativa che chiama in causa la nostra esperienza di Lui e non quello che abbiamo imparato o sentito dire su di Lui.
Francesco, dopo aver ricevuto il dono delle stimmate sul monte della Verna, compone le Lodi di Dio Altissimo (FF 261), nelle quali esprime chi è per lui il Signore: è il forte, il grande, l’altissimo, è amore, carità, sapienza, umiltà, bellezza, sicurezza, è gaudio, letizia, speranza… è il bene, il sommo bene.
Francesco fa esperienza di queste "caratteristiche" di Dio e le sperimenta attraverso la propria relazione intima con Lui nella preghiera, ma anche nella fraternità e in quanti incontra ogni giorno sulla propria strada.
I Fioretti ci ricordano che Francesco, sempre sul monte della Verna, nella preghiera chiede: «Chi se’ tu, o dolcissimo Iddio mio? Che sono io, vilissimo vermine e disutile servo tuo?» (FF 1915). Francesco non solo chiede a Dio chi è Lui, ma anche di potersi conoscere davanti a Lui.
Le parole di Francesco ci invitano a riconoscerci creature fragili davanti al Signore… Anche davanti agli altri, però, soprattutto nelle relazioni significative che viviamo, dove percepiamo che l’altro vuole il nostro bene, possiamo comprendere chi siamo, sia negli aspetti belli che in quelli più difficili… Ed è in questi che siamo chiamati a crescere, facendo sicuramente la nostra parte, ma anche affidandoci al Lui e dandogli la possibilità di farsi conoscere da noi nei Suoi "diversi" volti.
Il Signore ci conceda di non stancarci mai di queste domande: "Chi sei Tu? Chi sono io?", che ci permettono sempre di riprendere il cammino quando viviamo momenti di difficoltà e che ci aiutano a non "accomodarci" nella nostra vita spirituale e umana.
sr. Raffaella Cavalera
Articolo scritto per Bibbia Francescana
Nessun commento:
Posta un commento
Ciao. I commenti sono moderati dal web-master. Abbi pazienza... :-)