Liturgia del giorno: Gn 12,1-4a; Sal 32; 2Tm 1,8b-10; Mt 17,1-9
La Parola di questa domenica ci viene incontro come "una luce che irrompe, che viene ad illuminare le nostre tenebre".
La trasfigurazione di Gesù, quindi la Sua gloria, è l'altra faccia della croce. La fatica che fanno i discepoli, e ciascuno di noi, è comprendere come la croce di Gesù possa nascondere la gloria. Sia nell'evento della Trasfigurazione sia in quello del Getsemani Gesù porta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni. Essi appaiono spaventati in entrambi i casi, quasi incapaci di riuscire "a stare" davanti a qualcosa di così grande e importante.
Rappresentano in pieno la nostra fragile umanità. La gloria di Dio arriva nelle nostre vite a far "irruzione", tra le paure, le rigidità e la mediocrità che albergano nel nostro cuore.
Giancarlo Bruni dice: "Agli amici di Gesù sconcertati nel coglierlo debole, messo alla prova e messo da parte, è stato dato di vedere per un istante l'insieme del suo mistero e del suo cammino".
"Questi è il Figlio mio, l’amato... Ascoltatelo".
L'invito che il Padre fa a ciascuno di noi è di ascoltare la voce del suo Figlio prediletto. Ciò che dovrebbe caratterizzare la vita di ciascun discepolo è proprio l'ascolto. Ascoltare la Sua parola e lasciarsi da essa plasmare. Abbiamo bisogno di ritirarci, di andare in disparte per ritrovarci e poter ascoltare la Sua voce, per permettergli di dissotterrare quella luce che a volte diviene oscurità dentro di noi.
"Non videro nessuno, se non Gesù solo"
Gesù rimane solo, condivide la nostra solitudine. Ciò che resta alla nostra vita in alcuni momenti è Gesù solo, Lui il tutto. Lui che rimane fedele.
"Se dovrai attraversare le acque, sarò con te... poiché io sono il Signore, tuo Dio" (cf. Is 43,2-3)
Questa è la fiducia e la certezza grande che accompagna il nostro cammino di conversione. Lasciamo che Gesù faccia compagnia alla nostra solitudine e permettiamoci di far a nostra volta compagnia a Lui nella sua solitudine.
Aumenta Signore Gesù la nostra fede,
che nasce dall'ascolto della tua parola
e donaci di vivere tutto questo
nella carità verso i fratelli e le sorelle.
sr. Giovanna Romano
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