domenica 1 maggio 2016

Vocazione è... il cammino di una vita!



"Chi ha detto che tutto quello che cerchiamo 
non è sul palmo di una mano…"

Rieccoci per questo ultimo passo insieme in cui vogliamo anche augurarci un… Buon Viaggio!

E, come ogni buon viaggio che si rispetti, bisogna mettere in valigia l'essenziale per affrontare il viaggio della vita. Etimologicamente la parola "essenziale" nasce dalla parola "essenza", ovvero richiama ciò che costituisce l'essenza di una cosa; mettere in valigia l'essenziale significa allora mettere ciò che è più importante e di cui non si può fare a meno.

Qual è l’essenziale per affrontare il nostro viaggio? Ci mettiamo in ascolto dell'esperienza di frate Francesco per comprendere quale fu l'essenziale per il Poverello di Assisi. Ripercorrendo le Fonti Francescane e i suoi Scritti, emerge che l'Eucarestia e la Parola di Dio, unite in un legame intrinseco, occupano un posto centrale nella sua sequela di Cristo. Sì, la Parola di Dio: una parola che è letta, proclamata e ascoltata; non è un qualcosa di statico ma di profondamente dinamico, è una Parola viva che rimanda ad una presenza reale del Signore. Scrive Francesco nella Lettera a tutto l’Ordine: "… dovunque troveranno le divine parole scritte, come possono, le venerino". (Lord 35-36: FF 225)

La Parola per Francesco è presenza reale del Signore, non soltanto da ascoltare e venerare ma, soprattutto, da vivere, ovvero da incarnare nella propria vita!
La Parola di Dio, accompagna l'esperienza di Francesco fin dal suo inizio, il quale l'accoglie "sine glossa", alla lettera.

Ma un giorno, mentre ascoltava la Messa, udì le istruzioni date da Cristo quando inviò i suoi discepoli a predicare: che cioè per strada non dovevano portare né oro, né argento, né pane, né bastone, né calzature, né veste di ricambio. Comprese meglio queste consegne dopo, facendosi spiegare il brano dal sacerdote. Allora, raggiante di gioia esclamò: È proprio quello che bramo realizzare con tutte le mie forze! E fissando nella memoria quelle direttive, s'impegnò ad eseguirle lietamente... Mise tutto il suo entusiasmo a bene intendere e realizzare i suggerimenti della nuova grazia. Ispirato da Dio, cominciò ad annunziare la perfezione del Vangelo, predicando a tutti la penitenza, con semplicità. (3Comp 25)

Nella Basilica inferiore di San Francesco vi è un ritratto di frate Francesco dipinto dal Cimabue, il quale lo raffigura con dei segni che qualificano la sua persona: le Stigmate e il Vangelo. Il Vangelo, presenza viva del Signore che si fa presente nel corpo di Francesco attraverso i segni delle stigmate.
Dalla mensa della Parola passiamo alla mensa Eucaristica, dove Gesù si fa pane spezzato per noi, nostro cibo quotidiano, sostegno per il cammino… ma l'Eucarestia per Francesco non è "solo" questo! 

Frate Francesco ci invita a riconoscere nell'Eucarestia la bella notizia di Dio: egli si fa amore quotidiano vestito di umiltà e di semplicità, così da giungere fino a noi, in un movimento nel quale ogni giorno si ripete l’umiltà dell’incarnazione. 

"Ecco, ogni giorno Egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote" (FF 144)

Nell'Eucarestia vi è un progetto di vita, uno stile di vita da assumere! In quell'AMEN, quando riceviamo l'Eucarestia nelle nostre mani, accogliamo una presenza, come misura e modello di sequela. Nutrirsi di quel Pane significa seguire e riprodurre quel movimento di discesa, facendo della vita un dono quotidiano. Nell'Eucarestia accogliamo Cristo stesso, che si fa Amore gratuito, umile, semplice, affinché diventiamo anche noi gratuità umile e generosa. 

Caro giovane, ecco l'essenziale che frate Francesco scopre giorno dopo giorno nella straordinarietà dell’ordinarietà: Parola di Dio ed Eucarestia, "mense" da cui attingere forza per il cammino, come le due stipiti di una porta che permettono di entrare nella "scuola dell’umiltà", nella sequela di Cristo povero e crocifisso.

E allora a te, caro giovane, "Coraggio, lasciare tutto indietro e andare, partire per ricominciare", scegli l'essenziale e condividi quel seme di amore che il Signore ha posto nel tuo cuore fin dall'eternità.

Accostati con gioia alla mensa della Parola e dell'Eucarestia e, come una goccia d’acqua scava il sasso con il tempo, così scaverà i cuori di quanti l’accolgono quotidianamente! 

Buon Viaggio!

sr. Francesca Alunni





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