venerdì 8 febbraio 2019

Riflettere, ricordare, ringraziare


Spesso chi non vive in convento si domanda come sia una giornata tipo: nella nostra comunità a Loreto la giornata ha inizio alle 6:30 con la celebrazione delle Lodi, la messa e poi ci ritroviamo in refettorio per la colazione, dopo la quale ognuna si dedica al proprio servizio e ai vari impegni che la giornata richiede. Alle 12:00 ci si ritrova in cappella per l’Ora media, a cui segue il pranzo, momento non solo per rifocillare il corpo, ma anche per incontrarsi e raccontarsi com'è andata la mattinata. 

Nel pomeriggio, ci si ritrova insieme, alle 16:30, per l’adorazione o la meditazione comunitaria, a cui segue la celebrazione dei Vespri. Alle 19:15 ci riuniamo in refettorio per la cena. Il momento dei pasti è molto prezioso perché ognuno al suo tavolo condivide il racconto della propria giornata, qualche notizia interessante, qualcosa di bello ascoltata o letta. Sono davvero momenti di agape fraterna!

In quest’ordinarietà c’è poi, la straordinarietà data dagli imprevisti, da giornate che hanno qualcosa di particolare o semplicemente dal desiderio di trascorrere insieme un pomeriggio facendo qualcosa di divertente (dal latino divertere, volgere altrove).

Un pomeriggio come quello di martedì 15 gennaio: alle 16:30, anziché ritrovarci in cappella come ogni pomeriggio ci siamo date appuntamento in refettorio per un momento di fraternità dal titolo: Mettiti in gioco. Attraverso dei mini giochi come un quiz, 4 immagini e 1 parola, abbiamo chiesto alle suore di raccontarci il giorno in cui hanno sentito che Dio chiamava proprio loro, di condividere con noi le fatiche e le gioie della vita fraterna, i desideri che le abitano. È stato molto bello soprattutto il confronto tra le diverse età, il desiderio che ci ha accompagnato nel preparare questa serata è stato proprio quello di ascoltare i racconti delle suore più giovani.

Ogni volta che ascoltiamo l’esperienza delle suore ciò che ci colpisce è la consapevolezza di essere creature piccole, ma, nello stesso tempo, amate da Dio, dando così vita al binomio piccolo-grande. Questo è davvero sorprendente! Così come la libertà nel condividere le fatiche anche della vita fraterna, che non sono state però limitanti nel loro cammino di consacrate. Riguardo a questo due risposte ci hanno maggiormente colpito: “La bellezza della vita fraterna è quella di formare con le sorelle un unico corpo con Cristo”. “La fatica è permettere all’altro di essere quello che è, accogliendolo nella diversità: se va bene a Dio, deve andare bene anche a me”.

Il momento di fraternità si è concluso con la celebrazione dei Vespri, ma prima abbiamo chiesto alle suore di lasciare un messaggio a noi postulanti. La parola più spesso ripetuta tra le suore è stata “gioia”; siamo state invitate a vivere con gioia il nostro cammino, una Gioia nutrita dalla preghiera e dall'Eucarestia quotidiana.

Tra i vari messaggi consegnatoci c’è stato quello di sr. Francesca Farina, la Superiora provinciale, che portandoci l'esempio di Pier Giorgio Frassati, ci ha invitato a vivere grandi ideali con la consapevolezza che “Dio tiene per mano la nostra vita e in ogni esperienza, di buio e di luce, si fa conoscere a noi”.

Momenti di fraternità come questo ci permettono, ogni volta, di rendere Grazie a Dio per il dono della comunità di Loreto, in cui coesistono tutte insieme le varie fasi della vita e questo altro non è che ricchezza per il nostro cammino formativo.

"Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la fede mi darà la forza sarò sempre allegro. Ogni cattolico non può non essere allegro; la tristezza deve essere bandita dagli animi dei cattolici" (Pier Giorgio Frassati)


Giovanna e Ilaria
Postulanti sfma




Nessun commento:

Posta un commento

Ciao. I commenti sono moderati dal web-master. Abbi pazienza... :-)