domenica 24 aprile 2016

Vocazione è bellezza



«Meraviglioso! Meraviglioso! Meraviglioso!»

Meraviglia, stupore, gioia, ringraziamento, lode, bellezza!!! 

Che bella quest’ultima parola che mi sembra contenga tutte le altre e possa dire qualcosa di grande anche della vita consacrata! 

Sì, perché qualche volta può farci bene chiederci: quale bellezza c'è per una vita vissuta alla sequela di Gesù? E quale bellezza c'è in una vita consacrata? Quante volte ritorna la domanda: «Ma chi te lo fa fare? Che senso ha una vita vissuta così, una vita sprecata?». Eppure, mentre queste parole risuonano, emerge già la grandezza della posta in gioco; il senso profondo della vita consacrata che crea uno scarto: essere segno di qualcos'altro, dell'Altro per eccellenza! E l'interrogativo dovrebbe, quindi, trasformarsi in esclamazione: «Se davvero c’è chi vive in un modo così "strano", così lontano dai parametri del mondo, pur essendo inserito in esso, qualcosa di grande dovrà pur esserci, dovrà pur valerne la pena!». 

Certo, spesso l'accento cade sulle rinunce, sui sacrifici, sulle mortificazioni… É vero, seguire Gesù non sempre è facile, chiede rinuncia della propria volontà, chiede la capacità di rimanere nella relazione con Lui, anche quando la strada sembra perdere di senso, o quando amare come ha amato Lui spaventa un pochino!!! Certo, tutto questo è vero, ma la vita consacrata non può identificarsi con un gigantesco «no» alla vita, anzi! I piccoli no pronunciati sono per un sì più grande… il sì all'Amore, ad una vita piena, il sì alla relazione con Colui che è fonte della vita e della gioia! Sì, perché «Perfino il tuo dolore potrà apparire poi meraviglioso!». 

Ed ecco che vocazione è innamorarsi di questa Bellezza; anzi direi, è vivere nella Bellezza! 

Ma quale bellezza? Facciamo nostro l'interrogativo di Dostoevskij che nel suo romanzo l'Idiota, si chiede: «Quale bellezza salverà il mondo?». C'è, dunque, una Bellezza capace di salvare il mondo ed è quella che si manifesta e si mostra nel volto di Cristo crocifisso e risorto; un volto che ama e di cui noi possiamo fare esperienza! Ed è tutto questo che può trasparire nella vita di chi risponde alla sua chiamata! Così la vocazione alla vita consacrata si rende profezia, profezia della salvezza e della pienezza di vita che è Gesù! 

Vocazione è anche capacità di stupirsi della bellezza di ogni cosa: «la vita, l’amore…Meraviglioso!»

Vocazione è, dunque, aprirsi alla vita, è rimanere in ascolto, è guardarsi intorno, alzare lo sguardo e accorgersi che tutto mi è donato, che c’è una bellezza che è messa tra le mie mani!
La meraviglia, poi, è l’atteggiamento di chi sa stupirsi, di chi non dà tutto per scontato, di chi ha il cuore aperto e sa dire grazie…la meraviglia accende il desiderio e il desiderio muove i nostri passi!

E così san Francesco, l'amante tutto trasformato nell'Amato, è capace di lodare Dio Altissimo e Onnipotente, poiché a Lui appartiene ogni creatura colta nella sua preziosità: il cielo, la luna, le stelle, la terra, l’acqua, il fuoco… persino la morte è per lui sorella! Quale grande profezia risplende sul volto di Francesco che sa indicare, con la sua vita, il Creatore, sa riconoscerlo nella bellezza di ciò che lo circonda e sa lodarlo per questi grandi doni, percepiti in un rapporto di fraternità!

E allora forza, «Guarda intorno a te che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare! Tu dici non è niente, ti sembra niente il sole, la vita, l'amore?». Oggi è rivolto a me, a te l’invito di Francesco: «Lodate e benedite il mio Signore, e ringraziatelo con grande umiltà». (FF 263)

sr. Maria Rita Vitucci



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