venerdì 9 novembre 2018

#PRESEPESOLIDALE: RI-NASCE L'UMANITA'



"20 maggio 2018, domenica di Pentecoste, convento di Loreto: si inizia a fare il presepe!"

A scriverlo sono le tre formande della famiglia delle Suore Francescane Missionarie di Assisi. Qualcuno potrebbe pensare che abbiano il cervello scollegato (probabile!), ma basta semplicemente aggiungere la gioia dello stare insieme e il desiderio di trascorrere il tempo costruendo, sporcandosi le mani, ed ecco che, dalla sabbia e pietrina accanto a pietrina, il presepe ha inizio.

Il tempo dedicato a questo progetto ha assunto, in realtà, un significato diverso nel momento in cui ci è stato rivolto l'invito ad inventarci qualcosa per aiutare una famiglia eritrea, una mamma con tre bambini, giunta in Assisi, il 22 giugno 2018, tramite i corridoi umanitari, presso la casa generalizia delle Suore Francescane Missionarie di Assisi. Ci sono state mostrate alcune fotografie e ci siamo lasciate contagiare dall'entusiasmo di chi aveva avuto modo di incontrare quella famiglia. Abbiamo, perciò, deciso di accettare l'invito che ci era stato rivolto e la risposta era proprio lì, davanti ai nostri occhi, in quel presepe a cui avevamo iniziato a lavorare solo qualche settimana prima, quel presepe che, da allora, ha assunto i volti di mamma Kuhulo, e dei piccoli Fethawit (12anni), Yordanos (9 anni), Temsgen (4 anni). Tutto ciò ha amplificato il nostro entusiasmo e alimentato il nostro desiderio di portare avanti il progetto e arricchirlo sempre più. 

Allora abbiamo iniziato pensando a 2000 anni fa, alla Betlemme in cui nacque Gesù, e ciò ci ha portato alla ricerca della semplicità nei materiali da utilizzare. Ci siamo lasciate, poi, ispirare dalla famiglia eritrea e abbiamo deciso di inserire il mare: per molti luogo di vacanza e relax; per tanti (troppi) unica via di fuga e, sempre più spesso, trappola mortale; per noi simbolo di accoglienza. E come non pensare, poi, a Francesco e al primo presepe a Greccio? Lui che fece della piazza, dapprima luogo per divertirsi con gli amici, un'occasione di predicazione. Ecco, perciò, la piazza come simbolo di relazione e, accanto ad essa, un mercato, pensando a tutte le persone che hanno un lavoro e a chi ne desidera tanto uno. Infine, al centro, raggiungibile da ogni angolo e da ogni realtà, un piccolo lago che ricorda la chiamata dei primi discepoli.

Forse qualcuno penserà che c'è troppo in questo presepe - e forse è vero - ma l'idea su cui si basa è che le nostre vite di giovani in cammino, di suore e di frati, di mamme e di papà, di bambini e di anziani sono costellate di differenze: colore della pelle, credo religioso, lavoro, situazione economica e sociale… Tutte differenze che, però, non creano spaccature, non alzano muri, se sono unite dalla solidarietà

La stessa solidarietà che chiediamo a tutti voi perché ci aiutiate a ricavare, dalla vendita di questo presepe, una somma da devolvere interamente a Kuhulo e ai piccoli Fethawit, Yordanos, Temsge. Quella solidarietà che per noi, ha il volto di Gesù

Le pietre che formano la grotta sono state la prima cosa ad essere posizionata. I personaggi della natività sono stati gli ultimi. Questo perché tutto parte da quella nascita, tutto a Gesù è orientato e tutto in Lui ha compimento.

"E il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14). Il Natale è l'immenso perché in quella luce infinita nella notte di Betlemme c'è la stessa luce della notte che avvolge un bambino che nasce e nascendo la rischiara. Perché se quel bambino nella mangiatoia era vero uomo (e lo era di certo) ogni nascita è un Natale. (tratto da un articolo del quotidiano “Avvenire”).

La novizia Anna
e le postulanti Giovanna e Ilaria



ALTRE FOTO QUI

Chi è interessato ad acquistare il #presepesolidale può contattarci: 071/970191. A breve lo si potrà vedere dal vivo e acquistare direttamente in Assisi presso la nostra mostra missionaria in via san Francesco 13.



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