sabato 25 marzo 2017

Quarta domenica di Quaresima 2017


Liturgia del giorno: 1Sam 16,1b.4.4-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41.

In questa IV Domenica di Quaresima, detta anche "Laetare" (della gioia), la Parola ci fa contemplare Gesù come Luce.

"Passando vide un uomo cieco dalla nascita"

Gesù e i discepoli vedono un uomo cieco, ma non lo guardano con gli stessi occhi. Gesù vede l'uomo con la sua malattia in cui è possibile manifestare la gloria di Dio, mentre i discepoli vedono un cieco che è tale per i suoi peccati. Il cieco non ha mai visto la luce, non chiede di essere guarito. Vive cosi la sua normale condizione.

E noi, cosa vediamo nella sofferenza dell'altro?

"Va a lavarti nella piscina di Siloe… quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva"

Gesù, con un po' di terra e di saliva, fa del fango e poi invita il cieco ad andarsi a lavare, ma non lo costringe. Rispetta la sua libertà, sembra voglia pian piano renderlo capace di assumersi le sue responsabilità. Cosi agisce il Signore Gesù con ciascuno di noi, ci pone innanzi il Suo amore, la Sua Grazia e a noi è chiesta la disponibilità o meno di accogliere. S. Agostino dice: "Dio che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te".

Il cammino del cieco è un cammino di graduale conoscenza del Signore, pian piano si avvicina alla luce, fino al punto di dire "Credo Signore". E’ il cammino che ciascuno di noi è chiamato a fare, ma tante volte rischiamo di rinchiuderci nelle nostre cecità interiori, nelle nostre resistenze e convinzioni, come i dottori della legge che credono di vedere e la loro presunzione li allontana dalla verità e di conseguenza non accolgono la luce.

"Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!»". 

Come mai coloro che conoscevano il cieco, dopo che ha incontrato il Signore Gesù, non lo riconoscono? Perché l'incontro con il Signore dilata il nostro cuore, ci fa cambiare, ci fa essere nuovi. L'incontro con la luce vera ci fa avere uno sguardo nuovo su di noi, sugli altri e sulla realtà che ci circonda. 

"Signore Gesù, noi siamo ciechi. Passiamo accanto ai miracoli della creazione senza un turbamento di gioia. Fissiamo gli occhi sul volto delle persone senza intuirne le lacrime nascoste. Non conosciamo neppure il nostro mondo interiore, incapaci, come siamo, di gettare uno sguardo coraggioso nella profondità del nostro animo. Siamo ciechi quando crediamo di sapere, mentre l'orgoglio ci impedisce di aprirci alla vera sapienza della tua luce. Signore, vieni ad accarezzare i nostri occhi, come hai fatto con il cieco del Vangelo, vieni a far fiorire il miracolo della luce dentro le pesantezze del nostro cuore, vieni ad aprire i nostri occhi perché possiamo percepire i segreti della tua luminosa sapienza che si rivelerà alla fine dei tempi come trasfigurante bellezza del tuo volto".

sr. Giovanna Romano



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