sabato 23 dicembre 2017

Quarta domenica di Avvento 2017


Liturgia del giorno: 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38.

Fermiamoci un attimo e proviamo ad ascoltare davvero! Oggi non è raccontata una semplice storia, né un fatto ormai accaduto e passato e neppure ci ritroviamo soltanto dinanzi ad un testo fatto di parole da studiare e da cui imparare… no, è troppo poco! 

Oggi, ai nostri occhi si offre l’amore di Dio per l’uomo, per ogni uomo, per me e per te, lì dove siamo! Starai pensando, ma come? Si racconta nel Vangelo di oggi di una donna, Maria, non certo di me…già, di Maria che si fa grembo ospitale di Dio, che allarga la tenda del suo corpo per ospitare in sé il Figlio dell’Altissimo, per farlo crescere, per amarlo e accudirlo… già, si parla di Dio e di Maria! 

Eppure, se guardi attentamente, in realtà ci siamo anche noi nascosti dentro questa storia che Dio ha intessuto con questa piccola vergine di un paese anonimo, un villaggio, Nazaret! Affiniamo lo sguardo e l’udito: un saluto pieno di gioia è rivolto a Maria: “Rallegrati piena di grazia, il Signore è con te”, “Non temere Maria perché hai trovato grazia presso Dio”.  Ma cosa sta dicendo l’angelo? Proprio ciò che Dio vuole compiere: il Suo sguardo benevolo è posato su di lei, l’ha vista, l’ha scelta… già, perché Dio “ha guardato l’umiltà della sua serva”

Ma come avverrà questo, chiede lei, turbata, all’angelo? Sa che qualcosa di straordinario sta per accadere! Quella stessa nube che guidava il popolo nel deserto, quella stessa nube, Dio stesso che dimorava nella tenda del convegno, adesso abiterà anche il suo copro, la ricoprirà pienamente; colui che nascerà sarà il Figlio di Dio! 

Silenzio e stupore dinanzi a tutto questo: il Dio della vita prende la nostra carne ed entra nella mia, nella tua storia! Stupore e meraviglia perché «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele», proprio come diceva la profezia di Isaia! Così oggi siamo chiamati a sostare, in silenzio per entrare dentro questo mistero d’amore! È giunto il tempo per Dio di donare a noi il suo Figlio amato, Gesù!  Il figlio dell’Altissimo viene per regnare per sempre nella mia, nella tua storia! 

Eppure, che strano il nostro Dio potente: è un Dio che entra nell'ordinarietà per rinnovarla, è un Dio che atteso dal popolo si pone in attesa; già, il nostro Dio non fa violenza nel donarsi, bussa nella vita di Maria e attende il suo sì e così fa ancora oggi con ciascuno di noi! 

Allora, forza fratelli e sorelle! Alle porte del Natale riscopriamo, come Maria, il nostro essere creature amate da Dio, lasciamo che il Suo Amore potente ci ricopra così da poter dire anche noi "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola!". E allora esulteremo di gioia grande perché a noi è donato Gesù, il Salvatore, il Dio con noi!

sr. Maria Rita Vitucci



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