sabato 16 dicembre 2017

Terza domenica di Avvento 2017


Liturgia del giorno: Is 61,1-2.10-11; Cant. Lc 1,46-50.53-54; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28.

Ci sono tempi nella vita in cui c'è bisogno che un annuncio risuoni forte nelle nostre orecchie, che una voce gridi dentro le sordità del nostro vivere quotidiano, dentro il nostro cuore assopito, a volte arido come un deserto. C'è bisogno che oggi questa voce gridi per me e per te: "Rendete diritta la via del Signore"! (Gv 1,23). 

Già la scorsa domenica siamo stati accompagnati da questo brano del profeta Isaia che iniziava così: "Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata" (Is 40,1-2). Il profeta grida che c'è una rinascita, un tempo nuovo: è terminato l'esilio, ora è tempo di consolazione perché Dio stesso libererà il suo popolo. 

È questo che grida e testimonia anche Giovanni, che il quarto evangelista non propone come il profeta apocalittico bensì come colui che "venne come testimone per dare testimonianza alla luce" (Gv 1,7). Ma perché è necessario rendere diritta la via del Signore? Forse perché oggi come allora c’è la possibilità reale di non accorgersi che la Luce viene nel mondo, che l'Emmanuele, il Dio-con-noi è venuto ad abitare la nostra storia, la nostra quotidianità! C’è il rischio che il nostro cuore, senza speranza e preso dalla frenesia di ogni giorno, non riconosca la Luce e si abbandoni così alla tristezza.

E invece: rallegrati, rallegriamoci perché a quanti attendono la venuta del Cristo, il Battista indica la strada: "In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo". 

Giovanni, che è "la voce", annuncia a me e a te la venuta di Gesù, Parola eterna del Padre. 
Esulta, rallegrati, perché è Gesù il motivo della nostra gioia! 

Diveniamo, dunque, anche noi testimoni di tutto questo, come dice papa Francesco: "Tutti noi battezzati, figli della Chiesa, siamo chiamati ad accogliere sempre nuovamente la presenza di Dio in mezzo a noi e ad aiutare gli altri a scoprirla, o a riscoprirla qualora l’avessero dimenticata. Si tratta di una missione bellissima, simile a quella di Giovanni Battista: orientare la gente a Cristo – non a noi stessi! – perché è Lui la meta a cui tende il cuore dell’uomo quando cerca la gioia e la felicità" .(Angelus III domenica di Avvento 2014)

sr. Maria Rita Vitucci



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