giovedì 4 febbraio 2016

La spoliazione di Francesco


Francesco restituì al padre ogni cosa e depose tutte le vesti rinunziò ai beni paterni e transitori dicendo al padre: "D’ora innanzi potrò dire in tutta verità: Padre nostro che sei nei cieli, dal momento che Pietro di Bernardone mi ha ripudiato" (cf. FF 1043)

Siamo al V affresco che fa da spartiacque tra il Francesco "prima della conversione", cioè il mercante con aspirazioni cavalleresche, e il Francesco che decide di cambiare radicalmente vita! Sappiamo che l'incontro con i lebbrosi aveva cambiato Francesco, i suoi desideri erano cambiati, tanto che "quelli che lo conoscevano come era prima presero ad insultarlo, gridando che era un insensato e un pazzo, gettandogli addosso fango delle piazze e sassi. Si diffuse la notizia di quanto gli accadeva, finchè venne agli orecchi del padre!... Trascinatolo fino a casa lo rinchiuse in un bugigattolo oscuro per più giorni, facendo di tutto a parole e a botte, per ricondurlo alla vanità mondana" (cf. FF 1417).

Sarà la mamma, donna Pica, che lascerà andare Francesco, che, citato in giudizio dal padre, davanti al Vescovo e ai suoi concittadini, si spoglierà dicendo: "D’ora in poi voglio dire Padre nostro che sei nei cieli". Colpiscono in questo affresco gli sguardi e le mani.

- Lo sguardo in “alto” di Francesco, quello di un uomo finalmente libero.
- Lo sguardo rabbioso del padre, deluso nelle sue aspettative.
- Lo sguardo dei bambini.
- Lo sguardo stupito, forse commosso del Vescovo.
- Lo sguardo dei canonici. 
- Lo sguardo incuriosito della folla.

Tante emozioni in quegli sguardi: disprezzo, curiosità, commozione, divertimento, indifferenza, giudizio, meraviglia…

- La mano di Dio che guida Francesco.
- Le mani giunte di Francesco.
- La mano chiusa del babbo.
- La mano che trattiene l'ira del babbo.
- La mano dei bimbi pronti a buttare pietre.
- La mano che accoglie  del Vescovo.
- La mano di quelli tra la folla.
- La mano dei canonici.

Tante intenzioni in quelle mani: mani che vogliono abbracciare, accusare, picchiare, accarezzare…

Per noi oggi è facile metterci dalla parte di coloro che, allora, riuscivano a cogliere la bontà di Francesco, perché sappiamo che Francesco è un santo. Per noi oggi è facile metterci dalla parte di Gesù che accoglieva pubblicani e prostitute, perchè sappiamo che Gesù è il Figlio di Dio! Ma quanti sguardi visitano le nostre giornate, quante intenzioni celano i gesti delle nostre mani!?

SIGNORE COSA VUOI CHE IO FACCIA?

Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna… E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna (cf. Mt 9,43 ss)

“Questo testo è una specie di messa al bando di ogni forma di unilateralità. Nel concreto della storia, della vita, persino del nostro stesso corpo c'è la destra e la sinistra. Se il tuo occhio destro ti è di scandalo cavalo, vedrai di più con il sinistro. Se si esagera in una direzione, si deve dare spazio all'altra; si devono ascoltare le varie componenti della propria vita e quindi anche di quella degli altri. La radicalità evangelica non è l'assenza di limite ma è la totalità di cui è capace un cuore apertosi a Dio. L'occhio destro è quello che valuta e giudica tutto, che vuole avere e passare in esame tutto. La mano destra è quella che prende tutto in mano, che vorrebbe fare tutto, che crede di poter costruire anche interiormente tutto ciò che vuole. Questo lato consapevole deve essere potato affinchè il lato sinistro, quello inconscio ritrovi quanto gli è dovuto. L'occhio sinistro è l'occhio ancora capace di meravigliarsi, che guarda senza valutare, che si fa tutt'uno con ciò che guarda. La mano sinistra è la mano che riceve, che crea relazioni. Colui che vive unilateralmente solo del suo lato consapevole piomba già ora nell'inferno dei suoi bisogni e delle sue forze inconsce che lo dilaniano. Tutte le parole di Gesù sono parole che ci invitano alla vita e desiderano preservarci dal vivere in modo unilaterale e autodistruttivo" (per approfondire A. Grùn, Nuovi volti di Gesù)

Lungo il cammino di "conversione" della nostra vita ci doni il Signore sempre la certezza di essere custoditi sul palmo della sua mano. Concludiamo con la Benedizione celtica

Possa la strada venirti incontro, possa il vento 
sospingerti dolcemente.
Possa il mare lambire la tua terra e il cielo 
coprirti di benedizioni.
Possa il sole illuminare il tuo volto e la pioggia scendere 
lieve sul tuo campo.
Possa Iddio tenerti sul palmo della sua mano fino al nostro prossimo incontro

Il Signore ti dia Pace! Prossimo appuntamento il 4 marzo.

sr. Patricia Paola Pennese



Se qualcuno vuole contattare personalmente sr. Patricia, può scriverle a questo indirizzo: patriciapaola@libero.it.


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