sabato 22 dicembre 2018

Quarta domenica di Avvento 2018


Liturgia del giorno: Mi 5,1-4a; Sal 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-48

… Come aveva annunciato il profeta Geremia, nella prima domenica di questo tempo il “germoglio di giustizia” promesso alla casa di Davide è ormai in visita al suo popolo, visita ogni uomo e donna su questa terra nella splendida teca che è la madre del Signore, la quale custodisce le primizie di quel corpo reclamato dal Verbo per rivelarsi a salvezza di tutta l’umanità… (Dal Messale quotidiano EDB )

E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto (Lc 1,45)

Nel SI di Maria l’infinito si è fatto finito, Dio si è fatto uomo, l’eterno è entrato nel tempo!

Nel grembo di Maria la carne si è impastata di eternità e Dio in Gesù è entrato nella storia perché: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

Entrò nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta… Elisabetta fu colmata di Spirito Santo.

Nel Sì di Maria una moltitudine di “relazioni benedette”…

Le nostre relazioni sono benedette?

Le parole che ci scambiamo ci rincuorano o ci mortificano?
Le nostre collaborazioni hanno il sapore dell’incontro o della competizione?
Il nostro sguardo verso chi ci vive accanto è di Gratitudine o di disprezzo?
La nostra attenzione verso chi è più debole è di cura o di giudizio?
Le nostre incomprensioni si immergono nella misericordia o affondano nel rancore?

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua Parola (Lc 1,38)

Nel SI di Maria il SI di Giuseppe, Elisabetta, Giovanni, Francesco, Chiara… il mio e il tuo SI se vuoi.
Anche il nostro cuore può essere una piccola Betlemme, desiderosa di accogliere Gesù che vuole nascere in noi!
Forse il Signore Gesù vuole nascere in quella parte più insignificante, fragile: nella stalla di un peccato che non riesci a perdonarti, di una ferita che non riesce a guarire, di un dolore che non trova consolazione, di una paura che blocca la tua vita, di una delusione che ti ha inasprito, di un rancore che ti ha irrigidito, di una malattia che ti sta consumando, di una relazione che ti sta divorando, di una solitudine che ti sta pian piano uccidendo.

Egli stesso sarà la pace! (Mi 5,4)

Il beato Isacco della Stella, un autore spirituale del XII secolo, afferma che quello che viene detto della vergine Maria è vero per ogni anima fedele, cioè per ogni battezzato.
“Nel tabernacolo del grembo di Maria Cristo dimorò nove mesi, nel tabernacolo della fede della Chiesa sino alla fine del mondo, nella conoscenza e nell'amore dell'anima fedele per l'eternità”.

Facciamo del nostro cuore un grembo desideroso di accogliere il Signore Gesù che anche quest’anno vuole nascere dentro di noi, e allora anche di noi si potrà dire "... benedetto il frutto del tuo grembo"! (Cf Lc 1,42)

Santo Natale!

sr. Patricia Paola Pennese




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