sabato 8 dicembre 2018

Seconda domenica di Avvento 2018


Liturgia del giorno: Bar 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1-6

… In questi giorni di Avvento occorre dunque porsi delle domande: noi cristiani non ci comportiamo forse come se Dio fosse restato alle nostre spalle, come se trovassimo Dio solo nel bambino nato a Betlemme? Sappiamo cercare Dio nel nostro futuro avendo a cuore l’urgenza della venuta di Cristo come sentinelle impazienti dell’alba? E dobbiamo lasciarci interpellare dal grido più che mai attuale di Theilhard de Chardin: “Cristiani, incaricati di tenere sempre viva la fiamma bruciante del desiderio, che cosa ne abbiamo fatto dell’attesa del Signore?”. (Enzo Bianchi-Dare senso al tempo)

Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! (Lc 3,6)

Queste parole del profeta Giovanni Battista interpellano la nostra vita? E’ il Signore Gesù il Salvatore, è vero, come è vero che noi come Chiesa siamo il suo corpo su questa terra e c’è una preghiera che ce lo ricorda bene: “Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi. Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini a sé. Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per parlare agli uomini oggi…”.Noi desideriamo che ogni uomo veda la salvezza di Dio…?

Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri (cf. Lc 3,4)

Sono tante le voci che gridano nel deserto del nostro cuore… sappiamo anche che con il battesimo al cuore del nostro cuore c’è lo Spirito Santo che abita in noi! E allora preparare la via del Signore è scegliere di ascoltare la voce dello Spirito Santo che ci fa desiderare di vivere sempre più come figli di Dio e fratelli tra noi, e non prestare ascolto allo spirito maligno che vuole allontanarci da Dio! Ci vuole discernimento, per  imparare ad ascoltare il nostro cuore nel deserto della solitudine… ma quale solitudine?

La solitudine è la fornace della trasformazione. Ma noi (spesso), consideriamo la solitudine come un luogo in cui riacquistiamo nuova energia per continuare la nostra incessante competizione nella vita. Ma questa non è la solitudine di San Giovanni Battista… Per lui la solitudine non è un luogo terapeutico privato. Piuttosto è il luogo della conversione, il luogo in cui l’io vecchio muore e l’io nuovo viene generato, il luogo in cui avviene la manifestazione dell’uomo nuovo e della donna nuova (H.J.M. Nouwen, La via del cuore)

Ci doni Dio Padre l’umiltà per lasciare che il suo Spirito Santo sia sempre più nostro maestro.

Lo chiediamo con la seconda preghiera della colletta: O Dio grande nell’amore, che chiami gli umili alla luce gloriosa del tuo regno, raddrizza nei nostri cuori i tuoi sentieri, spiana le alture della superbia, e preparaci a celebrare, con fede ardente la venuta del nostro Salvatore, Gesù Cristo tuo Figlio, Amen. Maranatha, Vieni Signore Gesù!

sr. Patricia Pennese




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